Si arriva a coltivare in noi stessi un egoismo, impadronendoci di tutto quello che ci circonda, di quello che si sta costruendo, sempre progetti per il futuro .
Stiamo percorrendo una grande strada tutta nostra .Ci si aggrappa, non ci si volta mai indietro, è troppo bella, si provano sensazioni fortissime , le gioie che ci riempiono di tutto, anche se in fondo qualche piccolo vuoto rimane sempre, perchè hai perso chi ti ha voluto inserire in questo mondo.
Ed ecco improvvisamente che ti appare un’ombra che non vuoi vedere, un brivido che non vuoi sentire, i giorni non passano più, le notti interminabili, stai aspettando qualcosa che non arriva
mai, non ti rendi più conto di dove sei , di cosa fai.
Non vuoi accettare , non ti rassegni, ma sei costretta ad aprire la porta ad un mostro, che non sai descrivere, ma che con una ventata si porta via la persona più vicina a te, e che più nessuno ti può ridare, ti rimane un buco nero che in tutti i modi cerchi di colmare, ma in qualsiasi momento del giorno si apre e diventa sempre più scuro.

Quando tutto procedeva come al solito, inaspettatamente una sorpresa
una grande sorpresa, l’arrivo di Sandro il mio secondo figlio.
In quei momenti la gioia di diventare ancora mamma non si può descrivere, diventa grande, grande come il modo intero.
Qualsiasi interesse della mia vita passa in secondo piano, tutto l’amore e l’attenzione possibile si riversa su di loro “ i miei figli e mio marito.”
Faccio affiorare nella mia mente il ricordo dei miei genitori, il creare una sana famiglia.
A quel punto divento orgogliosa, orgogliosa di me stessa, mi considero la donna più felice del mondo, mi sono creata anch’io una grande famiglia.
La mia mente non è più libera per me stessa, ma deve organizzarsi per programmare, tutto deve proseguire nel migliore dei modi, l’educazione dei figli affrontare gli imprevisti , le malattie, il trasmettere quei valori della vita che Dio ci ha insegnato.