Restammo soli io mio padre a dover percorrere quella grande strada che si chiama camino
della vita e che cominciava a diventare stretta e tortuosa.
I sogni di una adolescente cominciavano a svanire, mi dovevo assumere la conseguenze della
perdita di una mamma, dover rinunciare anche se pochi ai miei momenti di svago, alle mie
amicizie, dovetti assumermi la responsabilità di accudire mio padre, già di età avanzata , badare
alla conduzione della mia casa.
Fin che un giorno incontrai quasi per caso un grandissimo uomo Silvano , pieno di bontà e di valori umani, questo uomo divenne in seguito mio marito.
A distanza di poco più di un anno nacque Gianluca il mio primo figlio ,una gioia immensa, tutto
un programma del futuro avevamo costruito insieme la nostra famiglia, e naturalmente da qui cominciarono anche tanti sacrifici.
Io dovetti licenziarmi dal mio impiego, per seguire mio marito nella sua attività lavorativa, in più dover accudire al mio piccolino

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